Porto-Vecchio, città del sale
Famosa cittadella dell’estremo sud della Corsica, Porto-Vecchio, è una delle più importanti località balneari e la terza città più grande della Corsica. « Portivechju » è riparato sulla costa orientale, in un golfo sovrastato della foresta dell’Ospédale e da un’ampia pianura che si estende verso sud. Si chiama “la città del sale” perché dal XVIII secolo le saline, situate alla foce del fiume Stabiacciu, hanno fornito alla città una grande fonte di reddito con un raccolto di oltre 1000 tonnellate all’anno. Oggi, purtroppo, non sono più sfruttate, ma Porto-Vecchio, sublimata dalle sue spiagge paradisiache, è oggi un alto luogo del turismo insulare.
Una citadella genovese
La Corsica, sotto il dominio genovese dal XIII secolo, combatte incessantemente contro le invasioni barbariche, le guerre interne tra le signorie locali e la chiesa. Nel 1453, Genova affida l’isola ad una ricca e potente istituzione finanziaria genovese: l’Ufficio di San Giorgio. È responsabile di molte torri e città fortificate costruite in tutta la Corsica. La cittadella di Porto-Vecchio, è stata costruita nel 1539 su un promontorio di porfido rosa. Incessantemente vittima di attacchi di ogni genere e distrutta quattro volte fino al 1589, fu infine abbandonata dai coloni, scoraggiati da queste lotte e decimati dalla malaria.
Venduta alla Francia
La Repubblica di Genova vendette la Corsica alla Francia nel 1768, mentre la nazione corsa si formò e si mobilitò intorno a Pascal Paoli. I francesi contribuirono allo sviluppo della cittadella e la città si espanse gradualmente in molte frazioni, le cui risorse principali sono il sughero, il carbone e il legno. L’unico accesso alla cittadella era allora la porta genovese, la città si aprì a sud verso Bonifacio e a nord verso Bastia quando fu creata la strada principale.
Malaria
La malaria, nel corso dei secoli, ha decimato molte popolazioni e costretto gli abitanti della città del sale a disertare il mare nei periodi caldi per evitare la malaria. Così, in estate, la città sembra abbandonata dalla gente del posto che si rifugia sulle alture dove fa più fresco, è il periodo estivo in cui le mandrie vengono condotte in montagna per diversi mesi. Fu solo alla fine della seconda guerra mondiale, quando la Corsica era una questione strategica nel Mediterraneo per gli Alleati e la NATO, che gli americani bonificarono le paludi grazie al DDT.
Un boom turistico
Dopo la guerra, Porto-Vecchio conobbe gradualmente un boom turistico, stabilendo così nuovi abitanti. Nascono alberghi, ristoranti, bar, il porto turistico si sviluppa e vede l’arrivo di imbarcazioni che, inizialmente per il trasporto della posta e delle merci, poi per i turisti. La città deve la sua fama anche ad una costa circostante che non ha nulla da invidiare ai Caraibi: ha le più belle spiagge di sabbia fine bianca, bagnate da acque cristalline e circondate da una lussureggiante e profumata macchia mediterranea.
Porto-Vecchio, rinomata stazione balneare
Il porto di Porto-Vecchio è in fase di combiamento e ampliamento : il porto turistico è attualmente in grado di ospitare più di 6.000 diportisti e una banchina principale VIP sta assistendo all’arrivo di un turismo di alto livello. Le strutture alberghiere sono state poi organizzate per soddisfare tutte le esigenze e la città si è arricchita di una moltitudine di servizi e attività volte ad animare la città del sale. Oggi la città è famosa per lo shopping notturno, il divertimento, le notti calde e il dinamismo. Numerosi sono gli eventi culturali organizzati durante tutto l’anno, che si tingono di tradizioni isolane e animano la vita quotidiana della gente di Porto-Vecchio, durante le stagioni e per la gioia dei turisti.